Di origini antichissime, da quando l'uomo iniziò a lavorare il latte per ricavarne i formaggi, il sottoprodotto di tali lavorazioni era appunto la ricotta. Dalla lavorazione del formaggio si ottiene una parte solida, il formaggio appunto ed una parte liquida, proprio la parte liquida sottoposta ad una seconda cottura, ri-cotta, dà origine a fiocchi bianchi (albumine) che riunite sono poste a sgocciolare nelle fuscelle ( i contenitori che ora vediamo in plastica, ma che prima erano in vimini, giunco...).
E' quindi chiaro come la ricotta fosse "il formaggio dei poveri" che ne ottimizzarono l'utilizzo, dal salato al dolce.
In tempi remoti la si univa al miele e noci ottenendo un dolce che ancora aggi è molto gradito, provare per credere, poi nel tempo la ricotta è stata inserita in gusci di frolla ottenendo la crostata di visciole o amarene piuttosto conosciuta a Roma, tipica del ghetto romano, ma che come tante altre tradizioni i più giovani stanno dimenticando...
In questa ricetta ho voluto riprodurre "la ricotta al forno" che frequentemente si trova in vendita tra i latticini, al limone, al cioccolato...e vedrete come si nobilita cambiando la presentazione!
INGREDIENTI: per uno stampo da 26 cm di diametro
-600 gr di ricotta di pecora ben scolata e setacciata
-125 gr di zucchero semolato
-35 gr di farina
-3 uova,con gli albumi montati a neve
-20 gr di cioccolato fondente, meglio usare le gocce
-2 cucchiai di z.a.v.
-sale un pizzico
-vaniglia q.b.
-1 gr di cannella
-2 cucchiai di fiori di arancio
ESECUZIONE: ACCENDERE IL FORNO A 200°C
Setacciare la ricotta è un passaggio fondamentale perché evita i grumi di ricotta.
Quindi ponete la ricotta in una capiente ciotola ed unite ad uno ad uno tutti gli ingredienti amalgamando bene, imburrate e infarinate lo stampo, versateci l'impasto e ponete in forno per almeno 30 minuti, quindi controllate che la superficie non si colori troppo, se così fosse continuate la cottura coprendo la teglia con un un foglio di allumino, sarà cotta se lo stecchino infilato nell'impasto esce pulito.Terminata la cottura fate freddare. Servite così semplicemente ................
oppure accompagnate con z.a.v., cacao, sciroppo di amarene o con cannella, potete inoltre servire a fette o come ho fatto io dopo aver tagliato la torta nelle forme scelte....
Che buona!!!
RispondiEliminasono ignorante, cos'é z.a.v.? Grazie.
RispondiEliminaAnna Maria
Ciao , lo z.a.v. è l'abbreviazione di zucchero a velo...a presto!
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